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giovedì 13 gennaio 2011

La vita è bella


Non potevo non dedicare un posto a questo film,che ci ha regalato infinite emozione e tantissimi premi.
















La vita è bella - Roberto Benigni

La vita è bella - Roberto Benigni



La scheda del film tratta da Wikipedia:

La vita è bella
Lavitella.png
Guido Orefice (Roberto Benigni) in una scena del film
Lingua originaleinglese, italiano, tedesco
PaeseItalia
Anno1997
Durata120 min
Colorecolore
Audiosonoro
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, commedia
RegiaRoberto Benigni
SoggettoRoberto BenigniVincenzo Cerami
SceneggiaturaRoberto BenigniVincenzo Cerami
ProduttoreElda FerriGianluigi Braschi
Casa diproduzioneCecchi Gori GroupMelampo Cinematografica
Distribuzione(Italia)Cecchi Gori Distribuzione
FotografiaTonino Delli Colli
MontaggioSimona Paggi
Effetti specialiGiovanni Corridori
MusicheNicola Piovani
ScenografiaDanilo Donati
CostumiGaelle Allen
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Premi


La trama di Wikipedia:
Guido Orefice è un uomo ebreo che si reca ad Arezzo con l'amico Ferruccio. Durante il "movimentato" viaggio Guido incontra casualmente una giovane maestra di nome Dora che subito soprannominaprincipessa.
Arrivato in città va a casa dello zio Eliseo, possessore dell'hotel più lussuoso della città: il Grand Hotel. Guido vorrebbe diventare un cameriere in quell'hotel. Quello stesso giorno, in municipio, avviene il litigio con Rodolfo, un arrogante fascista, in seguito al quale entrambi si soprannominano lo scemo delle uova perché Guido involontariamente appoggia alcune uova nel cappello del gerarca e, quando Rodolfo lo indossa, gli si rompono sulla testa.
Un giorno Guido, incontrando nuovamente Dora, scopre che essa è fidanzata con Rodolfo. Intanto, all'hotel, fa anche amicizia con un medico tedesco che ha la particolare fissazione per gli indovinelli. Il giorno dopo, nella speranza di rincontrare Dora, Guido, si spaccia per ispettore scolastico e "dimostra" la superiorità della razza ariana. Una sera Dora, con i suoi amici, va a teatro, naturalmente Guido la segue e, con uno stratagemma, la porta via a Rodolfo. I due quella sera parlano a lungo e Guido le confessa infine il proprio amore per lei.
Una sera, proprio al Grand Hotel, Rodolfo festeggia il suo fidanzamento ufficiale con Dora, anche se entrambi non si desideravano. Nel corso della festa Dora si rende conto di quanto sia più attratta da Guido e, al termine della serata, sale sul cavallo che Guido fa entrare nell'hotel e si lascia "rapire". Guido e Dora si sposano e dal loro amore nasce Giosuè.
Da qui inizia il cambiamento totale del clima del film, da allegra commedia a tragedia. Questa grande svolta dà molto l'idea di quanto le vittime del nazismo siano state sconvolte e derubate di qualsiasi privacy e libertà.
Sei anni dopo la famiglia è ancora felice, Guido apre una libreria, ma, proprio il giorno del compleanno di Giosuè (suo figlio), Guido e lo zio vengono deportati in un Campo di concentramento a scopi lavorativi assieme ad altri ebrei. Dora, che non è ebrea, li segue volontariamente, incontrando il marito per l'ultima volta appena arrivati al campo. Pur di proteggere Giosuè dagli orrori della realtà, Guido si spaccia come interprete del comandante tedesco, e "traduce" tutte le regole del lager in un emozionante gioco in cui si dovranno affrontare prove tremende per vincere il meraviglioso premio finale, un carro armato vero. Col passare dei giorni Giosuè entra attivamente nel vivo del "gioco". Qualche giorno dopo Guido riuscirà a parlare con Dora per l'ultima volta attraverso il microfono del campo.
Durante la visita medica, Guido incontra nuovamente il medico tedesco del Grand Hotel che gli offre di lavorare come cameriere ad una cena degli ufficiali tedeschi. Guido accetta credendo che il medico voglia aiutarlo ad evadere dal lager, ma grande sarà la sua delusione quando, quella stessa sera, il dottore lo chiamerà solo per sottoporgli un cupo indovinello. Una notte, all'improvviso, i soldati tedeschi abbandonano freneticamente il campo dopo aver fatto strage dei deportati rimasti. Guido riesce a nascondere Giosuè in una cabina dicendogli di giocare a nascondino e promettendogli di ritornare; purtroppo, mentre è alla ricerca della moglie, mascherato da donna, viene scoperto e ucciso. Le scene finali del film mostrano come al mattino seguente il lager venga liberato. Giosuè esce dalla cabina in cui era stato tutta la notte nascosto in silenzio ed è infine salvato da un soldato americano, che lo fa salire su un carro armato mentre, convinto di aver vinto il premio finale, grida: È proprio vero!
Il film si conclude con una scena in cui il bimbo, accompagnato dall'americano, ritorna felicemente dalla sua mamma, mentre la voce narrante in sottofondo termina dicendo: Questa è la mia storia, questo è il sacrificio che mio padre ha fatto, questo è stato il suo regalo per me.




























4 commenti:

  1. Un capolavoro! assolutamente meraviglioso come ha trattato un'argomento così difficile, un'applauso!

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  2. Ciao Ilaria,sei stata bravissima comlpimenti vivissimi.
    Il film l'ho visto pima di avere i mei bambini, adesso non riuscirei rivederlo. Piangerei dall'inizio alla fine e mi si spezzerebbe il cuore...Avrai capito che le gravidanze mi hanno resa moooooolto sensibile a certi argometi
    Ancora complimenti per il tuo blog!!
    XXX
    Michela

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  3. Vidi questo film all'età di 11 anni al cinema e piansi tanto. A distanza di 13 anni ogni volta che lo passano in televisione lo guardo sempre e piango come se lo vedessi per la prima volta e non mi aspettassi certe scene.
    Magali

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  4. Incredibile e meraviglioso....latmosfera magica e un pò fiabesca del primo tempo lascia il posto all'aria totalmente diversa del secondo tempo....La tragedia è narrata con una maestria e una delicatezza che non credevo possibili per argomenti simili...
    Un capolavoro che ho visto al cinema subito dopo che aveva vinto l'Oscar e poi rivisto almeno una decina di altre volte tra TV e DVD!

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